Con questa si arriva in cima al Monte Bianco, oppure alla taglia 52 (direttamente e senza passare dal via).
La ricetta è della mia amica Monika.
Lavorare 100 grammi di burro con 250 grammi di miele e una bustina di zucchero vanigliato. Aggiungere 3 uova intiere, 3 cucchiaini di lievito e 150 grammi di farina, infine 150 grammi di noci e 200 grammi di datteri tagliuzzati. Mettere in una teglia rettangolare e cuocere a 180 gradi per 40-50 minuti. Poi glassare con 250 grammi di zucchero a velo impastati con 3-4 cucchiai di succo di limone. Tagliare a quadretti, lasciar raffreddare, pappare!
giovedì 15 novembre 2007
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8 commenti:
ehi, moretta, hai finito di postar dolci che non mi piacciono? quando passiamo al salato? ;)
Mosco
Brontolona! Quando torno provvedo. ;-)
ingrasso solo a leggerle, ste cose,mentre non mi sono altrettanto efficaci per salire sul monte bianco (però, hai visto mai)
appppproposito, vista la raccolta di "Racconti di montagna" a cura di Davide Longo, appena uscito da Einaudi?
giusto! non ne possiamo più delle tue insulse torte. largo a braciole, salse, spaghetti.
e poi lo so che voi nei rifigi CAI mangiate caprioli, camosci, daini e renne.
non è che poi scendi a valle e fai la santarellina: fuori la ricetta di Bambi in salmì.
Mariacarla, sai che a me la montagna piace poco?
Da leggere, naturalmente. :-D
Non sono mica una debosciata come il nostro Zero Colò, costretto a restare a livello del mare dai troppi babbà e gattò e sartù.
Se però tu questi racconti li hai letti, posso anche fidarmi e provarci. Non sia mai che...
li sto leggendo, alcuni sono potabili, altri da orticaria(si spazia da Krakauer a Hemingway, immagina)
però la montagna mi affascina anche come luogo letterario, che ci posso fare
Ma l'hai letto "Neve in lutto" di Henry Troyat?
no,dovrei? beh,domani passo in libreria
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